Filiberto Bruno amava essere definito così: Filiberto Bruno è un tranquillo signore nato a Taranto negli anni Quaranta, impiegato statale felicemente coniugato e padre di due ragazzi. Conduce una vita schiva, tutta casa e ufficio, letture di suo gusto e, qualche manoscritto da rivedere quando ne ha voglia.

Ha compiuto studi classici ed ha pubblicato giovanissimo una raccolta di liriche ("Pensieri dell'Anima", Roma 1964), ormai introvabile.

Con quest'opera il liceale fuori corso esordisce come romanziere, sperimentando una narrativa lirica e briosa, fortemente ironica, in cui tutti i personaggi, pur precisamente delineati nella loro caratterizzazione, restano generici, simpaticamente anonimi, nel senso più letterale del termine. Anche il luogo dove si svolge la narrazione, pur fotografato dalla fantasia dell'autore, resta generico e, anch'esso, efficacemente anonimo.